Rovigo, a Palazzo Roverella la mostra su Tina Monodotti

12/09/2023

Autore: Caterina Stringhetta

Tag:

Tina Modotti, Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco , Messico 1928

Sono entusiasta di condividere con oggi un evento imperdibile che si terrà dal 22 settembre al 28 gennaio 2024 a palazzo Roverella a Rovigo.
Una straordinaria mostra fotografica dedicata a una delle più leggendarie fotografe di tutti i tempi, Tina Modotti, prenderà vita in una retrospettiva curata da Riccardo Costantini, in collaborazione con Gianni Pignat e Piero Colussi.

Questa eccezionale esposizione, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il prezioso contributo di Cinemazero e della segreteria organizzativa di Dario Cimorelli Editore, ha l’ambizione di raccontare la straordinaria vita e l’incredibile talento di questa donna affascinante, che ha fatto la storia della fotografia.

Rovigo, a Palazzo Roverella la più grande mostra mai realizzata su Tina Monodotti

Tina Modotti, Donna con bandiera, Messico, 1928 ca.

Tina Modotti è stata una donna senza confini né limiti, che ha affrontato la vita con l’ardore di una pasionaria, grazie alla sua bellezza che ha affascinato uomini e donne, e al suo talento che l’ha portata dalla modesta casa di Udine, fino ad Hollywood, dove ha interpretato ruoli in tre film muti, e poi alla vivace scena culturale di Città del Messico.

Fu il rinomato fotografo americano Edward Weston ad introdurla nel mondo della fotografia, diventando suo modello e assistente, ma Tina ha saputo costruire un percorso personale tematico e stilistico. Ha sperimentato l’arte della fotografia, spaziando dalle architetture alle nature morte, per poi dedicarsi appassionatamente a raccontare la vita, il lavoro e la quotidianità delle classi popolari, compresi contadini e operai, con cui si sentiva profondamente in sintonia.

Questa mostra documenta l’intera opera di Tina Modotti, concentrandosi sulla ricostruzione dell’unica mostra realizzata direttamente da lei a Città del Messico nel 1929. In quell’occasione furono esposte circa sessanta opere, di cui oltre 40 saranno presenti in questa straordinaria esposizione.

Durante il suo soggiorno a Città del Messico, Tina Modotti ha partecipato attivamente alla vibrante scena culturale, stringendo amicizia con scrittori come John Dos Passos e attrici come Dolores Del Rio. È diventata anche amica intima di Frida Kahlo e Diego Rivera, immortalando i famosi murales di quest’ultimo con la sua macchina fotografica.

La sua prematura morte, avvenuta la sera del 5 gennaio del 1942, ha colpito profondamente Pablo Neruda, che le ha dedicato un commosso epitaffio:

“Tina Modotti, sorella non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente sorella. Sul gioiello del tuo corpo addormentato ancora protende la penna e l’anima insanguinata come se tu potessi, sorella, risollevarti e sorridere sopra il fango”.

Questi versi di Neruda sono ora eternizzati nel pantheon degli artisti della capitale messicana. Gli ultimi versi dell’epitaffio, “Puro è il tuo dolce nome, pura la tua fragile vita: di ape, ombra, fuoco, neve, silenzio, spuma, d’acciaio, linea, polline, si è fatta la tua ferrea, la tua delicata struttura”, sono incisi sulla stele dedicata a Tina Modotti nella sua città natale.

Per molti anni, l’opera di Tina Modotti è stata dimenticata fino alla sua riscoperta nel 1977, durante una mostra al MoMA di New York. Da allora, la sua figura di donna intellettuale e anticonformista, così come la sua straordinaria produzione fotografica, sono state oggetto di studi e approfondimenti, confermando il suo ruolo di protagonista nel panorama artistico del XX secolo.