Giuseppe De Nittis: l’eleganza della luce tra Italia e Parigi
Ci sono artisti che dipingono la realtà e altri che la trasformano, poi c’è Giuseppe De Nittis, che riesce a fare entrambe le cose con una grazia luminosa e silenziosa.
Quando ho visto per la prima volta uno dei suoi dipinti, una strada di Parigi, con dame eleganti e cavalli in corsa, ho pensato: è come entrare in un film d’epoca, ma girato con la luce naturale del mattino.
Con questo post ti porto con me a scoprire questo artista spesso sottovalutato, ma assolutamente indimenticabile.

Giuseppe de Nittis, Signora col cane -dettaglio
Giuseppe De Nittis: l’eleganza della luce tra Italia e Parigi
Giuseppe De Nittis nasce a Barletta nel 1846, in una Puglia ancora lontana dal fermento artistico delle grandi capitali.
Studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ma viene espulso per insubordinazione. Un segno precoce della sua indipendenza creativa.
Dopo un periodo a Napoli tra paesaggi e incontri determinanti (come quello con il gruppo dei “Macchiaioli”), De Nittis decide di cercare fortuna altrove e nel 1867 si trasferisce a Parigi, dove si innamora della città e viene rapidamente notato dai collezionisti.
De Nittis diventa amico di Degas, Manet, Caillebotte ed espone con gli Impressionisti nel 1874, ma mantiene uno stile tutto suo, elegante e cosmopolita.
La sua carriera è rapida e brillante. Viaggia molto, dipinge la vita moderna, i boulevard, le corse dei cavalli, ma anche l’intimità dei salotti borghesi.
Muore prematuramente nel 1884, a soli 38 anni, lasciando una produzione raffinata, profonda e sorprendentemente moderna.
Le opere più importanti di Giuseppe De Nittis
Anche se molti lo conoscono solo per i suoi paesaggi parigini, la produzione di De Nittis è ampia e variegata. Ecco alcune delle sue opere più rappresentative:
“Colazione in giardino” (1883) – Un dipinto che unisce l’intimità domestica alla brillantezza dell’aria aperta. Una vera sinfonia di luce.
“Place des Pyramides” (1876) – Iconico scorcio parigino, con carrozze in corsa e donne alla moda. Un capolavoro di eleganza urbana.
“Autoportrait” (1875) – Intenso e diretto, è uno dei ritratti più affascinanti dell’Ottocento italiano.
“La corsa dei cavalli a Longchamp” (1881) – Un quadro che anticipa la modernità del movimento, tra polvere, velocità e dettagli impeccabili.
“La neve a Londra” (1875) – Per me, una delle sue tele più poetiche. Il bianco non è mai stato così pieno di sfumature.
Lo stile pittorico: un ponte tra due mondi
Molti critici definiscono De Nittis un impressionista italiano, ma questa etichetta gli è sempre stata un po’ stretta.
Il suo stile è, infatti, una sintesi tra la tradizione realista italiana e l’innovazione francese.
Dai Macchiaioli assorbe l’interesse per la luce e per la pittura all’aperto. Dagli Impressionisti apprende la libertà del segno, la freschezza della visione, l’attenzione alla vita moderna.
A differenza di Monet o Renoir, De Nittis resta però più legato alla composizione e al disegno.
I suoi quadri sono eleganti, raffinati, spesso “da salotto”, ma mai banali.
Lui guarda il mondo con gli occhi di un gentiluomo attento ai dettagli, e li trasforma in immagini che sembrano respirare.
Qualche curiosità su Giuseppe De Nittis
Era un collezionista di giapponeserie, come molti artisti del tempo. In alcune sue opere si nota l’influenza dell’ukiyo-e, soprattutto nell’uso della linea e del taglio dell’inquadratura.
De Nittis fu molto apprezzato in vita, soprattutto a Parigi e Londra, dove espose nei salotti più esclusivi. Era considerato un artista di moda… ma non di passaggio.
Ha lasciato oltre 300 pastelli, molti dei quali straordinari per freschezza e immediatezza. Se puoi, guarda da vicino “Ritratto della moglie Léontine”: non potrai staccare gli occhi dal suo sguardo.
A Barletta oggi esiste un museo interamente dedicato a lui: la Pinacoteca De Nittis, ospitata a Palazzo della Marra. Una tappa obbligata per conoscerlo meglio.

Giuseppe de Nittis, Ritratto della moglie Léontine – dettaglio
Perché (ri)scoprire De Nittis oggi?
Perché la sua arte ci insegna che la bellezza non ha bisogno di gridare e perché riesce a raccontare la modernità senza perdere la poesia. Inoltre, perché in un mondo spesso confuso, guardare un quadro di De Nittis è come fare ordine con la luce.
Infine, perché ci ricorda che l’Italia ha saputo dialogare con l’Europa anche con pittori che hanno vissuto tra i confini e li hanno superati, portando la nostra sensibilità nel cuore della modernità.
Se vuoi approfondire altri artisti italiani vissuti tra Ottocento e Novecento, ti consiglio anche l’articolo dedicato a Giovanni Boldini.
🖌️ Questo articolo è stato pubblicato nel 2013 ed è stato aggiornato il 24 settembre 2025 con nuove curiosità e approfondimenti.
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte
Tengo una copia (supongo) de este lienzo con la firma de De Nittis. Podría interesar a alguien?