Giulio Turcato: opere, biografia e l’arte come invenzione
Giulio Turcato (1912–1995) è stato uno degli artisti più innovativi del secondo dopoguerra italiano. Una figura di spicco nel panorama dell’arte astratta che ha saputo coniugare sperimentazione formale e impegno politico, mantenendo sempre uno sguardo curioso, radicale e aperto al mondo.
Nel 1947 è tra i fondatori del gruppo Forma 1, accanto a Carla Accardi, Pietro Consagra e altri protagonisti dell’avanguardia romana.
Il manifesto del gruppo rivendica l’autonomia dell’arte astratta, in contrapposizione all’arte figurativa imposta dalle ideologie. Da quel momento, Turcato intraprende un percorso personale e coraggioso, che lo porterà a esplorare materiali non convenzionali, texture innovative e una pittura che sfida continuamente i suoi stessi limiti.

Giulio Turcato, Giallo pelle, 1961
olio, tecnica mista e collage su tela di iuta; 110 x 132 cm
Giulio Turcato: l’arte come invenzione continua
Nel 1962, con un viaggio a New York, Giulio Turcato entra in contatto con gli ambienti più sperimentali della scena americana, tra cui Robert Rauschenberg e Jasper Johns, rafforzando la propria ricerca sul confine tra pittura e oggetto.
In Italia, i suoi lavori dialogano con artisti come Burri, Castellani e Schifano, contribuendo a ridefinire il linguaggio pittorico contemporaneo.
Le opere di Turcato: monocromi, materia e luce
Il cuore della ricerca di Turcato ruota intorno al concetto di monocromo, inteso non come esercizio di sottrazione, ma come spazio di possibilità infinite.
A partire dagli anni Sessanta, i suoi monocromi diventano superfici attive, pulsanti, capaci di accogliere materiali eterogenei: pillole, monete, carta carbone, polveri fosforescenti.
Nella serie “Fuori dallo spettro” e in quella “Oltre lo spettro”, l’artista indaga il colore nella sua dimensione più estrema, fino a immaginare tinte che non esistono, campi cromatici oltre i limiti della visione umana.
I Cangianti, invece, reagiscono alla luce e al movimento, diventando opere vive, cangianti appunto, in dialogo diretto con lo spettatore.
Non mancano rimandi allo spazio e al cosmo. Infattii, le celebri Superfici lunari evocano paesaggi extraterrestri, misteriosi e inospitali, in cui la materia si fa pittura e la pittura diventa esperienza sensoriale.
Dove vedere le opere di Turcato: la mostra alla Fondazione Giuliani
Dall’11 ottobre 2025 fino a gennaio 2026, la Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea dedica a Giulio Turcato una straordinaria mostra personale, a cura di Martina Caruso e Adrienne Drake.
L’esposizione ripercorre quasi trent’anni della produzione dell’artista, con una selezione di opere che mettono in luce la sua instancabile capacità di reinventare il linguaggio pittorico.
Fondazione Giuliani, Roma
Inaugurazione: sabato 11 ottobre 2025, dalle 10:00 alle 18:00
Mostra visitabile fino a gennaio 2026
Un’occasione imperdibile per riscoprire uno dei maestri dell’astrazione italiana e per lasciarsi sorprendere da una pittura che non smette mai di interrogare la realtà e i suoi misteri.

Giulio Turcato, Oltre lo spettro, 1971 olio, tecnica mista su tela; 120 x 160 cm
Giulio Turcato non ha mai cercato risposte definitive, ma ha preferito aprire domande, creare spazi di riflessione, trasformare la materia in possibilità.
I suoi monocromi non sono silenziosi, ma parlano a chi sa osservare e invitano a guardare oltre la superficie, per scoprire un mondo nuovo dietro ogni tonalità.
Se ami l’arte che osa, che vibra, che cambia con la luce… preparati a vedere i colori come non li hai mai visti.
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte