Valerio Berruti, l’artista che racconta l’infanzia

11/07/2025
Autore: Caterina Stringhetta

Hai mai guardato un’opera d’arte e avuto la sensazione che mancasse solo il tuo sguardo per completarla?
Questo è quello che succede davanti alle creazioni di Valerio Berruti, artista nato ad Alba nel 1977, capace di trasformare l’infanzia in una dimensione sospesa, poetica e universale.
I suoi lavori, che spaziano dagli affreschi alle sculture, fino alle video-animazioni, ci riportano in un tempo in cui tutto deve ancora accadere. Un tempo senza cinismo, fatto di attese, sogni, malinconie leggere.

In questo post ti racconto chi è Valerio Berruti, qual è la sua poetica, le sue tecniche e perché il suo stile minimalista e toccante è diventato riconoscibile a livello internazionale. Scoprirai perché è uno degli artisti contemporanei italiani più amati anche all’estero, capace di unire arte antica, linguaggi digitali e paesaggi interiori con una coerenza sorprendente.

More than a child Valerio Berruti

Valerio Berruti: l’artista dell’infanzia che parla al cuore

Nel lavoro di Valerio Berruti, l’infanzia non è mai decorativa o nostalgica, ma un luogo mentale dove il tempo è in attesa e le emozioni si fanno essenziali. I suoi personaggi sono bambini stilizzati, figure appena accennate, corpi fermi ma vibranti, che sembrano appena usciti da un sogno.
Le sue opere hanno una grazia silenziosa, una fragilità forte che non urla mai ma resta impressa.

Ogni opera sembra chiedere allo spettatore di completarla con la propria esperienza, di trovare in quel vuoto narrativo uno spazio per sé. È qui che la poetica di Berruti diventa potente: l’infanzia, per lui, è il tempo in cui tutto è ancora possibile e noi, adulti, ne siamo custodi e testimoni.

La tecnica antica di Berruti per un’arte contemporanea

Berruti ha scelto di lavorare con l’affresco, una delle tecniche pittoriche più antiche della storia dell’arte, applicandola però a soggetti contemporanei e con un’estetica minimalista. A questa pratica aggiunge la scultura e la video-animazione, creando un linguaggio visivo unico, riconoscibile e profondamente poetico.

Nel 2009 ha partecipato alla 53ª Biennale di Venezia con un video composto da 600 disegni affrescati, accompagnato dalla musica di Paolo Conte. È stata una svolta: il segno si è animato, l’immagine ha preso vita, la memoria ha trovato forma in movimento.

Il percorso di Valerio Berruti è segnato da una forte dimensione etica.
Nel 2011, dopo il terremoto che devastò il Giappone, ha realizzato Kizuna, un video esposto al Pola Museum di Tokyo con una colonna sonora scritta da Ryuichi Sakamoto. L’opera è diventata un progetto benefico per la ricostruzione post-sisma.

Nel 2012 ha vinto il premio internazionale Luci d’Artista di Torino, e ha realizzato una grande opera di land art in Sudafrica presso la Nirox Foundation. Da allora, la sua arte ha attraversato musei e spazi pubblici in tutto il mondo, arrivando nel 2024 fino a Pechino con la personale Circulating Sketch al prestigioso Teagan Space.

Valerio Berruti e il dialogo con la musica

Uno dei progetti più intensi di Berruti è “La giostra di Nina”, un cortometraggio animato coprodotto da Sky Arte con colonna sonora di Ludovico Einaudi. L’opera racconta l’infanzia con delicatezza struggente, e ha viaggiato tra luoghi d’arte iconici come il MAXXI di Roma e la Reggia di Venaria, passando per la Chiesa di San Domenico di Alba.

La collaborazione con grandi musicisti è una costante nel lavoro di Berruti: la sua arte visiva trova un’eco sonora nelle composizioni di artisti che, come lui, sanno toccare corde intime con discrezione e profondità.

Berruti, un artista radicato nel suo territorio, ma proiettato nel mondo

Il paesaggio delle Langhe, terra natale dell’artista, entra da poco nel suo lavoro con una nuova consapevolezza. Berruti lo ritrae con la sua consueta leggerezza, suggerendo più che descrivendo, e lasciando allo spettatore lo spazio per completare la visione.

Nel 2022 ha realizzato Alba, una monumentale scultura in acciaio alta oltre 12 metri, donata alla città dalla famiglia Ferrero e oggi collocata in piazza Michele Ferrero, simbolo di un legame profondo tra arte, comunità e memoria.

Valerio Berruti More Than Kids Fondazione Ferrero

Un artista che non smette di cercare

Valerio Berruti è un artista che non si ferma mai alla superficie, che continua a cercare nella semplicità del segno e nella profondità del silenzio.
La sua arte è un invito alla lentezza, alla contemplazione, alla memoria. Non urla, ma resta. Non spiega, ma evoca.

Se ti affascinano gli artisti che mescolano poesia, tecnica e visione, ti consiglio di leggere anche il mio approfondimento su Arianna Fioratti Loreto, l’artista che ci conduce in un universo parallelo, dove l’immaginazione si mescola alla scienza e alla mitologia.

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