Il Pantheon

13/08/2015
Autore: Caterina Stringhetta
Tag: Roma Musei

Pantheon | Roma

Roma. Il Pantheon

C’è un luogo che non manco mai di visitare quando mi trovo a Roma: Il Pantheon.

Il Pantheon è imponente ed ha ispirato gli architetti di tutte le epoche per la sua struttura, per la tecnica di costruzione e forse anche perché è l’unico monumento architettonico dell’antica Roma che si è conservato integro.

Pantheon | Jefferson Memorial | dollaro americano

Dall’alto: dettaglio della moneta americana da 5 cent e il Jefferson Memorial. In entrambi i casi gli edifici rappresentati si ispirano e quasi riproducono il Pantheon di Roma.

La fortuna del Pantheon

Il Pantheon ha affascinato molti artisti e non gli è rimasto indifferente un architetto rinascimentale come Andrea Palladio, che ha sempre preso spunto dallo stile classico per adattarlo allo stile di vita del suo tempo e che nella sua Rotonda a Vicenza si è proprio ispirato alla struttura e alla cupola del Pantheon.
Molte sono le chiese, le biblioteche e gli edifici che in tutto il mondo ricordano la magnificenza di questo edificio e sarebbe impossibile elencarle tutte, ma sicuramente è curioso come alcuni dei più importanti edifici degli Stati Uniti d’America riproducano la struttura del Pantheon grazie allo stretto legame tra Palladio e Thomas Jefferson, che ha permesso di costruire il Nuovo Mondo.
Ecco perché quando abbiamo tra le mani una moneta da 5 cent americana oppure vediamo la biblioteca dell’Università della Virginia e il Jefferson Memorial osserviamo edifici che a noi sembrano familiari!

Storia e descrizione del Pantheon

Sulla facciata del Pantheon si legge “M. Agrippa L. F. Cos. tertium fecit” e ci ricorda che questo edificio fu fondato nel 27 a.C. da Agrippa. In realtà però quello che ammiriamo oggi è la ricostruzione dell’edificio fatta eseguire dall’imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., poiché alcuni incendi ne avevano danneggiato la struttura.

Il motivo principale per cui il Pantheon si è conservato intatto fino ai nostri giorni è dovuto al suo cambio d’uso.
Nel 609 d.C. Bonifacio IV trasformò il tempio in una chiesa cristiana (fu il primo caso di un tempio pagano diventato d’uso cristiano) dedicandola a “Santa Maria dei Martiri” (chiamata anche “Santa Maria della Rotonda”) e collocando al suo interno molti corpi di martiri cristiani.
L’edificio resta tuttora una chiesa in cui si celebrano regolarmente le funzioni religiose dai Canonici del Capitolo del Pantheon.

Il portico è composto da 16 colonne di granito e nel timpano era collocato un bassorilievo in bronzo con la rappresentazione della Battaglia degli Dei e dei Giganti, che è stato rimosso nel Seicento da Urbano VIII e concesso a Bernini per fonderlo e realizzare il Baldacchino di San Pietro e altre opere.
Le porte in bronzo sono, invece, originali.

La particolarità del Pantheon, e che conferisce agli interni un aspetto solenne e grandioso, è data dalla cupola e dal suo “occhio”  che fa entrare la luce e l’aria.
La sua cupola è il modello di tutte le cupole costruite nei secoli successivi in Europa e nel mondo, sia nelle chiese cristiane che nelle moschee musulmane.
La cupola del Pantheon è un’opera architettonica di dimensioni eccezionali (del diametro di 43,44 m) realizzata con una tecnica di costruzione basata sull’utilizzo di cassettoni e sull’uso di materiali sempre più leggeri mano a mano che si procede verso l’alto.
Il materiale di base è il calcestruzzo ma nella parte più bassa è mischiato con scaglie di mattoni, salendo è associato a scaglie di tufo e nella parte superiore è mescolato con lapilli vulcanici.

A partire dal Quattrocento il Pantheon venne arricchito da affreschi e tra questi il più famoso è l’Annunciazione di Melozzo da Forlì (si trova nella prima cappella a destra vicino all’entrata), ma è anche il luogo dove sono stati sepolti alcuni dei più importanti artisti.
Questo è un altro dei motivi che mi portano al Pantheon ogni volta che mi trovo a Roma, perché qui riposano Raffaello Sanzio (accanto alla sua promessa sposa che morì tre mesi prima di lui) ed Annibale Carracci e dell’architetto Baldassarre Peruzzi. 
In questo edificio si trovano inoltre le tombe di Vittorio Emanuele II di Savoia (primo Re d’Italia), del Re Umberto I di Savoia e della Regina Margherita.

Pantheon | Roma

Alcune curiosità sul Pantheon

  1. La Cupola e il Suo Oculo: La cupola del Pantheon è ancora oggi la più grande cupola in calcestruzzo non armato del mondo. Al centro, trovi un oculo aperto di 8,8 metri di diametro. Questo non solo serve a illuminare l’interno del tempio, ma ha anche una funzione simbolica: rappresenta il sole e la sua luce, un collegamento diretto tra il tempio e il cielo.
  2. Il Mistero del Cemento Romano: Gli ingegneri moderni sono ancora affascinati dalla tecnologia utilizzata per costruire il Pantheon. Il calcestruzzo utilizzato per la cupola è leggero e resistente, una combinazione che gli ingegneri di oggi cercano ancora di replicare.
  3. Un Tempio Dedicato a Tutti gli Dei: Il nome “Pantheon” significa “tempio di tutti gli dei”. Originariamente, il Pantheon era dedicato al culto di tutti gli dei del pantheon romano. Con il passare dei secoli, è stato trasformato in una chiesa cristiana, ma il suo nome originale rimane un chiaro indizio della sua funzione iniziale.
  4. L’Acqua Piovana e l’Oculo: Una domanda comune è: cosa succede quando piove? Sorprendentemente, la pioggia che entra dall’oculo raramente bagna il pavimento, grazie a un sistema di drenaggio ben progettato e alla velocità del vento che spesso devia la pioggia.
  5. Il Pantheon come Fonte di Ispirazione: L’architettura del Pantheon ha ispirato numerosi edifici in tutto il mondo, tra cui il Jefferson Memorial a Washington D.C. e il Palazzo della Civiltà Italiana a Roma.

Queste curiosità sul Pantheon aggiungono ulteriore meraviglia e ammirazione per questo monumento senza tempo. È un simbolo della grandezza di Roma e del genio architettonico che ha superato i secoli, continuando a ispirare e affascinare.
Quando visiterai il Pantheon (attenzione ora è necessario prenotare i biglietti per visitare il Pantheon), ricorda questi dettagli e immagina le innumerevoli storie che ha vissuto e testimoniato nel corso della sua lunga esistenza.

Commenti

  • Edward ha detto:

    Beautiful; lovely capture of light; great composition and framing

  • TheArtPostBlog ha detto:

    Thanks Edward 😀

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