Giulio Aristide Sartorio e il poema della vita umana in mostra a Venezia
Hai mai sentito parlare di una pittura che sembra un poema, ma che si guarda e non si legge?
Ecco, se ti suona misterioso… è il momento di lasciarti incantare da Giulio Aristide Sartorio e dal suo capolavoro ritrovato: Il poema della vita umana. Dal 16 maggio al 28 settembre 2025, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia ti apre le porte a un viaggio simbolista che ha il sapore di un sogno antico e modernissimo allo stesso tempo.
Non aspettarti una semplice mostra. Ti troverai immerso in un ciclo pittorico monumentale: 14 tele gigantesche, tornate insieme dopo più di un secolo, che raccontano la nostra esistenza – la mia, la tua – tra luce e tenebre, amore e morte, desiderio e destino.
Sartorio le ha dipinte in appena nove mesi, con una tecnica mista a base di cera, acquaragia e olio di papavero. Sì, hai letto bene: un’opera epica dipinta in tempi da record, senza perdere un grammo di potenza visiva o profondità simbolica.

Giulio Aristide Sartorio e un capolavoro simbolista da riscoprire
Nel 1907, questo ciclo decorativo fu esposto per la prima volta al Padiglione Centrale della Biennale di Venezia. Da allora, le quattro scene principali – Luce, Tenebre, Amore e Morte – sono diventate leggenda tra gli amanti del Simbolismo.
Non è un caso se anche Gabriele d’Annunzio ne fu conquistato: tra riferimenti mitologici, allusioni personali e atmosfere dense di mistero, Il poema della vita umana ti mette di fronte a uno specchio. Non quello fisico, ma quello dell’anima.
Una delle scene più potenti? Le Tenebre, dove Sartorio combatte, forse anche con sé stesso, contro la falsità del mondo culturale che lo circondava. Oppure Amore, dove si rincorrono Psiche, Venere e il desiderio (Himeros), quello meno pacifico, più vero.
Ogni figura, ogni movimento ha un significato nascosto e ogni dettaglio è un simbolo da decifrare.
Un allestimento che rievoca la Biennale del 1907
Curata da Elisabetta Barisoni e Matteo Piccolo, la mostra ripropone l’allestimento originale della Biennale del 1907, restituendoti l’atmosfera di inizio Novecento.
Insieme al ciclo di Sartorio, ci sono anche gli artisti che condivisero con lui la scena simbolista europea, come Rodin, Klinger, Chini, Fantin-Latour, Burzi. E sì, c’è pure Il Pensatore di Rodin e La bagnante di Klinger.
D’altronde, la storia dell’arte è fatta di incontri.
Un percorso in cinque tappe (più una)
La mostra si sviluppa in cinque sezioni:
- Il ciclo pittorico nella sua grandiosità, che ti accoglie al secondo piano come un sipario teatrale.
- Le visioni interiori di Sartorio tra paesaggi simbolici e poesia visiva.
- Il sogno dell’Europa di inizio Novecento, con il racconto delle prime Biennali.
- I simbolismi internazionali, da nord a sud del continente.
- La pittura del paesaggio come specchio dell’anima, tra visioni italiane, belghe, tedesche, inglesi e svedesi.
Poi c’è lei, la regina silenziosa delle collezioni civiche veneziane: Giuditta II di Gustav Klimt, esposta al primo piano. È il punto d’arrivo ideale di questo viaggio attraverso l’arte, la bellezza e la complessità dell’umano.

Perchè visitare la mostra
Le opere sono state restaurate tra il 2018 e il 2019 grazie al sostegno di Chanel, che ha creduto nella rinascita di questo tesoro pittorico. L’intervento ha permesso non solo di restituire al pubblico le tele nella loro straordinaria bellezza, ma anche di raccogliere dati scientifici preziosi per la conservazione futura.
Inoltre la mostra ti racconta anche questo: il dietro le quinte di un restauro filologico, rispettoso e appassionato.
Se cerchi un’esperienza culturale intensa e profonda, che unisca arte, storia e visione simbolica del mondo, Il poema della vita umana ti aspetta a Venezia. Ca’ Pesaro ti apre le sue stanze cariche di memorie e significati per offrirti un viaggio visivo che parla al cuore.
Lasciati guidare da Sartorio e dal suo straordinario talento: uscirai dalla mostra con domande nuove, e forse qualche risposta.
GIULIO ARISTIDE SARTORIO. Il poema della vita umana
A cura di Elisabetta Barisoni e Matteo Piccolo
Museo Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Sale espositive II piano
Santa Croce 2076 – 30135 Venezia
16 Maggio 2025 – 28 Settembre 2025
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In questo blog non ti spiego la storia dell’arte, ma racconto le storie di cui parla l’arte