Pietà Rondanini di Michelangelo: significato, storia e dove vederla

06/02/2017
Autore: Caterina Stringhetta

La Pietà Rondanini è l’ultima opera di Michelangelo Buonarroti, ed è forse anche la più intensa e commovente.

Un capolavoro incompiuto che non mostra la perfezione tecnica dell’artista, ma la sua profonda spiritualità, la fragilità umana e l’urgenza di lasciare un testamento artistico e interiore.

Oggi la si può ammirare al Castello Sforzesco di Milano ma la sua storia è lunga, affascinante e piena di misteri.

Michelangelo Pietà Rondanini Milano

Michelangelo, Pietà Rondanini

Pietà Rondanini: l’ultima opera di Michelangelo

Michelangelo inizia con tutta probabilità a lavorare alla Pietà Rondanini nel 1552, ma interruppe il lavoro più volte per poi dedicarsi di nuovo a tirare fuori da quel marmo la sua ultima Pietà, nell’ultimo anno della sua vita: il 1564.

Esistono tre disegni, conservati ad Oxford, che raccontano l’idea di partenza di Michelangelo, che appare subito ambiziosa perché sia la Madonna che il Cristo sono in posizione verticale, con il corpo del Cristo morto che crolla sotto il suo peso, mentre Maria tenta di sollevarlo.
Nella Pietà Rondanini le due figure poggiano su un’urna funeraria romana risalente al I secolo d.C. e si possono ancora vedere le rappresentazioni dei coniugi Marco Antonio e Giulia Filomena Asclepiade.

Un’opera incompiuta e spirituale

La Pietà Rondanini è molto diversa dalle sculture giovanili di Michelangelo, come la Pietà Vaticana.
A differenza delle altre Pietà, qui Cristo e Maria sono in piedi, in una posizione verticale e drammatica.
Il corpo di Cristo, esile e allungato, sembra crollare sotto il proprio peso, mentre Maria lo sostiene con un gesto che non è più solo materno, ma universale.

Qui non troviamo la perfezione classica, ma una bellezza essenziale, quasi mistica.

Michelangelo scolpiva togliendo materia, come se cercasse di liberare l’anima dalla pietra.
È l’opera di un uomo anziano, che si confronta con la fine della vita, con Dio e con l’eternità.
Le figure appaiono fuse in un unico abbraccio doloroso, senza confini netti tra madre e figlio, tra amore e morte.

Un testamento spirituale

La Pietà rappresenta il testamento spirituale di Michelangelo Buonarroti.
Fu ritrovata nella sua casa romana e per molti anni si persero le sue tracce finché apparve nell’abitazione dei conti Rondanini, da cui deriva il nome con cui la conosciamo.
Dopo alcuni passaggi di proprietà la scultura fu messa in vendita nel 1952 e iniziarono a contendersela molti musei internazionali, ma alla fine viene acquistata dal Comune di Milano per 135 milioni di lire.

Dalla metà degli anni ’50, quindi, viene collocata al Castello Sforzesco e dal 2 maggio 2015 si può vedere la Pietà in una sala appositamente allestita e chiamata Museo della Pietà Rondanini.

Dove vedere la Pietà Rondanini

Museo della Pietà Rondanini
Piazza Castello – 20121 Milano
Castello Sforzesco

Si entra con il biglietto unico del Castello Sforzesco.

Michelangelo e il viaggio verso l’eternità

La Pietà Rondanini è un’opera che parla sottovoce, ma arriva dritta al cuore.
Michelangelo non voleva più stupire il mondo col il suo talento, ma cercava l’essenza.

In quella fragile fusione tra madre e figlio, tra morte e resurrezione, ci ha lasciato il suo ultimo gesto d’amore verso l’umanità e verso Dio.

Se ti appassiona il mondo di Michelangelo, ti consiglio anche di leggere il post in cui descrivo le 7 curiosità su Michelangelo Buonarroti.

🖌️ Questo articolo è stato pubblicato nel 2017 ed è stato aggiornato il 4 ottobre 2025 con nuove curiosità e approfondimenti.

Commenti

  • Adriana Pitacco ha detto:

    Quale meraviglia per i nostri sguardi!
    E’ un onore seguirti
    Grazie , sinceramente

  • Caterina Art post ha detto:

    Grazie Adriana, ma è più un onore per me ricevere commenti come il tuo 🙂

  • Ada ha detto:

    Il frammento di un’emozione per non dimenticare una vicinanza cara.

  • Caterina Art post ha detto:

    E’ veramente come dici tu. Il frammento di un’emozione.
    Grazie 🙂

  • daniela ha detto:

    Grazie!!!

  • Caterina Stringhetta ha detto:

    Grazie a te per essere passata 😉

  • Lorenzo Gorini ha detto:

    Invito tutti gli appassionati a leggere la biografia scritta da Irving Stone (in italiano “Il tormento e l’estasi”): è libro straordinario in cui si descrivono gli sviluppi di molte opere di M. Interessantissimo, informato, accurato!

  • Caterina Stringhetta ha detto:

    Grazie per il suggerimento 🙂

  • rocchina ha detto:

    semplicemente grazie!

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